Per l’avvicinamento si percorre il primo tratto della Via Normale.
La Ferrata:con delle staffe metalliche ed una scala si raggiunge l’ingresso della galleria lunga circa 500mt. Entrati con l’ausilio di una lampada, nella parte iniziale, si cammina lungo comodi scalini metallici mentre successivamente bisogna procedere con maggior cautela in quanto il fondo roccioso piuttosto umido risulta essere scivoloso.
Nella parte terminale della galleria il cavo si biforca: a sinistra se ne esce definitivamente e si procede all’esterno mentre continuando ancora in salita per alcuni metri si giunge al termine della galleria da cui, dopo alcuni metri attrezzati lungo una cengia rocciosa, il cavo scende incrociando il sentiero che arriva dall’uscita precedente (2630 mt).
Qui un lungo sentiero nel ghiaione, in leggera discesa, aggira il versante ovest della Tofana arrivando dopo circa 10′ all’attacco vero e proprio della ferrata.
Con deii gradoni attrezzati si arriva pulpito panoramico dal quale un breve passaggio attrezzato porta ad un secondo terrazzo, si supera un breve tratto gradinato e si prosegue a sinistra superando un lungo ed esposto traverso con la visuale che si apre sui Gruppi del Lagazuoi e Marmolada
Dopo un breve sentiero un traverso diagonale richiede molta attenzione per un passaggio difficile seguito da un tratto dove una staffa metallica agevola la progressione e da qui una serie di gradoni aiutano a guadagnare facilmente la lunga cengia panoramica.
La cengia scende lentamente ed attraversa alcuni canalini franosi, presso i quali non è consigliata la sosta. Si superano alcune facili roccette non attrezzate, un facile tratto attrezzato, una breve cengia ed alcuni passaggi verticali non impegnativi. Da qui in pochi passaggi si raggiunge una nuova lunga cengia che a tratti perde nuovamente quota, si traversa in discreta esposizione per alcuni tratti molti umidi e si arriva alla base di un lungo tratto verticale riguadagnando quota senza eccessive difficoltà eccetto un passaggio finale. La Via mantiene costantemente la caratteristica di alternare roccette verticali a cenge di varia lunghezza e così continua anche nel prossimo tratto di percorso arrivando in circa 30′ ad un punto fondamentale della Lipella (a 2700mt).
Qui si può interrompere la salita, come da indicazione e, a sinistra si raggiunge in circa 30′ il rifugio Giussani presso la forcella Fontananegra, mentre a destra si prosegue per la vetta e quindi la ferrata.
Una lunga cengia di trasferimento, porta alla seconda sezione della Lipella, da percorrere con cautela sia per l’esposizione sia per la gran quantità di materiale detritico che in caso di caduta finirebbe a ridosso della sottostante sezione di ferrata.
Si giunge all’inizio delle nuove attrezzature: comodi gradoni conducono ad un cengetta dalla quale parte in verticale il cavo metallico, poi la parete si fà più appoggiata ed il cavo funge spesso da scorrimano fino ad un pulpito panoramico dove riprender fiato.
Lasciato il pulpito si affrontano un’altra decina di metri verticali arrivando all’ennesima cengia detritica che taglia nettamente verso destra l’anfiteatro in alcuni tratti anche in forte esposizione. Nella parte finale della Via alcuni passaggi sono lievemente più impegnativi della media fin qui mantenuta ma si raggiungono in pochi minuti gli ultimi metri di cavo.
Qui una traccia di sentiero porta alla sella sulla cresta nord-ovest -(3030 mt) dove è possibile scendere al sottostante rifugio Giussani mentre per raggiungere la croce di vetta (3225mt) si prosegue per circa 30′ lungo il ghione della cresta sommitale che ad inizio stagione è spesso ancora innevata.
Discesa dalla Via Normale
DIFFICOLTA’: EEA – media
TEMPO: salita circa 5h – discesa circa 2h
DISLIVELLO: 1200 mt