La smerigliatura, o carteggiatura, serve a rendere le superfici perfettamente lisce prima della finitura. Si può levigare a mano o con la levigatrice orbitale, che serve anche a sagomare i contorni del legno. Gli abrasivi usati per l’operazione di smerigliatura sono la carta o la tela (entrambe di tipo speciale) con la superficie ricoperta da uno strato abrasivo in granuli, che possono essere di vetro, di smeriglio o di corindone naturale. Questi abrasivi sono classificati sulla base della dimensione dei granuli: 12 è il grado piú grossolano, 800 quello piú fine, e si suddividono in grana grossa, media, fine e finissima.
Levigare sempre nel senso delle fibre del legno: le scalfitture e i graffi attraverso le fibre sono difficili da eliminare e vengono “esaltati” dalla verniciatura.
Gli abrasivi non vanno usati per togliere il colore o la vernice: il calore generato dalla frizione dell’abrasivo scioglie la vernice che va a intasare i granuli dell’abrasivo, rendendolo inservibile. Sverniciare quindi la superficie prima di smerigliare.
Ecco i tipi piú comuni di abrasivi
-Carta vetrata. Si usa a secco su superfici di legno che non richiedono una levigatura perfetta, ma solo una preparazione per la verniciatura. La carta vetrata è l’abrasivo più economico.
-Carta smerigliata. Di qualità superiore alla carta vetrata, si usa per lisciare le superfici dei mobili di legno prima della lucidatura o verniciatura. Si usa a secco.
-Tela smeriglio. Si usa a secco o a umido, secondo le istruzioni del fabbricante, per pulire e lucidare le superfici metalliche. La tela ha maggior resistenza della carta, ma tende a impastarsi facilmente. Sulle superfici curve si ritaglia una striscia di tela smeriglio e la si usa impugnandola ai due capi con entrambe le mani e sfregandola come si fa con lo straccio per lucidare le scarpe.
-Carta al carburo di silicio. Si usa sia a umido sia a secco; a umido per togliere la vernice prima di riverniciare (l’acqua agisce come lubrificante e impedisce in parte l’eccesso di polvere), a secco si usa su legno vergine. Si chiama anche carta al carborundum.
-Abrasivo al carburo di tungsteno. Esiste in diverse versioni: in disco, in blocco o a forma di lima. Il blocco è formato dal materiale abrasivo saldato su base metallica. Sono disponibili sia le gradazioni grosse sia quelle fini. Si adopera per le fasi iniziali di sgrossatura o per togliere la verniciatura.
-Paglietta di ferro.È ottenuta dal ferro e si presenta come una matassa di fibre abbastanza fini. La gradazione parte dallo O (zero) semplice per salire al doppio 0 e cosi via. Piú sono gli O, più fine è la gradazione. Le gradazioni fini servono a togliere la lucidatura da vernici e sigillanti prima di riverniciare. Per lubrificare la paglietta durante la leviga-tura usare l’acquaragia.
Serve anche per togliere graffiature e scalfitture dai pavimenti di vinile. Non usare la gradazione piú grossa sulle superfici di legno.
Smerigliare a mano
Per levigare superfici sagomate, usare il foglio abrasivo ripiegato e adattato al palmo della mano. Per smerigliare superfici piane, invece, ci si può costruire una bietta per smerigliare, cioè un parallelepipedo di legno duro (10 x 8 x 3 cm circa) sul quale si applica la carta vetrata. Per ottenere una migliore aderenza della carta si può incollare su una faccia della bietta una soletta di sughero (oppure preparare un cuscinetto di sughero sul quale fissare la carta abrasiva).
Per togliere la vecchia vernice prima di riverniciare si può applicare la carta abrasiva a un cuscinetto flessibile, lubrificandola poi con acqua pulita. Per “spelare” la superficie delle pareti rivestite con carta da parati o verniciate, è meglio
usare il blocco o la “lima” di carburo di tungsteno a grana grossa.
Levigatrice elettrica
È uno strumento che lavora in fretta e garantisce una buona finitura, ma facilmente prende la mano, smerigliando piú a fondo di quanto non si intendesse fare. Si utilizzano gli appositi fogli abrasivi, a grana grossa per le sgrossature e a grana fine se si tratta di rifiniture.
Esistono diversi tipi di levigatrici elettriche: quella a cinghia (piú pesante, che fa scorrere una cinghia abrasiva su due rulli rotanti); quella orbitale (piú pratica e leggera) e il tamburo per levigare (un cilindro di gommapiuma rivestito di abrasivo che serve a levigare i contorni). Per maggiori dettagli di tipo tecnico è possibile vedere questa guida sulle differenze tra levigatrice orbitale e rotorbitale su Meglioquello.com.
Si può facilmente attrezzare anche il trapano elettrico; infatti, fra gli accessori di questo versatile attrezzo ci sono speciali spazzole metalliche che asportano ruggine e vernice, mole abrasive adatte per le superfici metalliche, dischi abrasivi per la levigatura del legno e infine tamponi per lucidare qualsiasi superficie. I dischi abrasivi si possono trovare nelle gradazioni necessarie. La levigatrice orbitale si può avere sia come accessorio del trapano elettrico sia come attrezzo a sé stante (ed è preferibile in questa versione).
La levigatrice a cinghia è un attrezzo semiprofessionale, che si può usare anche per levigare il parquet, soprattutto nelle zone perimetrali vicine alla parete, dove la levigatrice di tipo industriale non può arrivare.
Quest’ultima è un attrezzo che si può affittare: è fornita di nastri abrasivi di varie gradazioni e serve a livellare e a smerigliare le grandi superfici, come gli assiti e i parquet.